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E’ l’unica opera di gran pregio collocata nella navata destra, che presenta così un suggestivo richiamo dovuto alla ininterrotta, equilibrata vastità ed alla luminosa chiarezza dell’ambiente.

La Cappella, a destra dell’ingresso principale, fu eretta nel 1503 dallo stesso maestro comacino che eseguì il Battistero, costruito però in una fase di poco seguente. Composta con spiccato intento architettonico di chiaro stile rinascimentale, l’edicola consta di due colonne anteriori e due semicolonne posteriori addossate alla parete, tutte di ordine ionico e poggianti su basi, squadrate con buon senso delle proporzioni. In quest’opera si conferma l’uso raffinatissimo del materiale marmoreo; nella cornice finemente intagliata con ampi festoni, dentelli ed ovuli, c’è tutta una profusione di elementi minutamente scolpiti che pare ricollegarsi alla fantasiosa mentalità decorativa lombarda.

Sulla destra lo stemma della Famiglia Piccolomini con le cinque mezzelune e sulla sinistra lo stemma della Famiglia Acquaviva, con i due leoni rampanti, inquartato con quello reale degli Aragonesi.

Al di sopra dell’altare è posto un dipinto di m. 1,31 x 2,27 di buona fattura con cornice originaria, riferibile al sec. XVII. Raffigurata S. Anna, alla quale è dedicata l’intera Cappella, e S. Gioacchino che conducono per mano la vergine giovinetta.

La Famiglia Acquaviva, che tanta parte ebbe nella storia religiosa e civile della Regione, è tra le più antiche e nobili della città di Atri, risalente al sec. XII; di essa hanno parlato numerosi scrittori. In questa stirpe, durante lo svolgersi di sei secoli, si ebbero un Beato, sei Cardinali, alcuni Arcivescovi e non pochi Vescovi. Il Beato Rodolfo fu glorioso Martire della Chiesa a Goa (India) nel 1583; attualmente se ne celebra la festa religiosa il 27 luglio di ogni anno. Questa Famiglia, imparentatasi nel 1509 con i reali d’Aragona di Napoli, si estinse con Isabella Strozzi, XIX Duchessa d’Atri, nel 1760.

Gli Acquaviva avevano le tombe all’interno della Basilica-Cattedrale, vicino alla Cappella di Famiglia che sin dall’origine era collocata alla destra del Coro, sulla parete di fondo. Nel 1810, per costruire una gradinata che congiungeva la Chiesa con il Palazzo Vescovile attraverso un arco peraltro demolito nel 1935, la Cappella fu spostata in avanti e tutte le tombe Acquaviviane abbattute.


Bibliografia:
Trubiani, B., Atri Città d’arte, Edizioni Menabò – D’Abruzzo
Trubiani, B., La Basilica-Cattedrale di Atri, Arti Grafiche T. Pappagallo & F. lli -Roma