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Il cristiano è per sua definizione “pellegrino” perché la vita dell’uomo è una strada da percorrere verso la verità di se stessi, verso Dio.
Per questo il pellegrinaggio che organizziamo da L’aquila ad Atri non è solo un momento di attività fisica ma un’attività che coinvolge tutta la persona, anima e corpo che sono inscindibili. Arrivati alla Basilica di Collemaggio sostiamo di fronte ad essa, con l’aiuto di Padre Quirino Salomone ci appropriamo del vero significato del nostro pellegrinare: riconciliatevi gli uni gli altri. Questo è stato il Testamento di Celestino V che vogliamo fare nostro. Per questo giunti a S. Gabriele andiamo in Cripta dove sono le spoglie del Santo protettore della nostra regione e gli affidiamo l’impegno del perdono. Ricevere perdono da Dio, dare perdono al prossimo. La lampada che accendiamo è segno di questa promessa che arde sostenuta dalla fede. Questa fede però non è statica, non è un sentimento solo per noi, cammina per le vie del mondo, a partire dal nostro mondo vicino. Anzi corre. Così i tedofori accendendo la fiaccola corrono verso la comunità di Castelnuovo che attende. Preceduta dalla lampada del perdono entra la fiaccola in chiesa, dove si tiene una breve catechesi sul significato biblico della luce e la sua simbologia. Non ci si può però attardare, già ci attendono nell’abbazia di Propezzano dove si ripete il rito arricchito di canti a Maria. Ripartono i tedofori dall’Abbazia benedettina per la chiesa di S. Agnese a Pineto. Il parroco con i Sindaci di Pineto ed Atri accolgono il fuoco del perdono e dopo un breve saluto inizia la liturgia Eucaristica momento più elevato della preghiera cristiana. Sull’altare del sacrificio e del banchetto nuziale un solo segno di luce, la lampada, mentre ai lati, lo stendardo dell’Assunta di Atri ricorda a tutti la destinazione della porta Santa.
Il 14 agosto nella Chiesa di S.Reparata ad Atri si ritrovano i Canonici della Concattedrale con il Vescovo, che preceduto dalla lampada del perdono inizia la processione al canto delle litanie. Davanti alla porta Santa chiusa l’attende il Sindaco con il martelletto che sarà usato per bussare alla porta. Cristo è la porta, chi entra in esso sarà salvato; dette queste parole il Vescovo bussa e la Porta Santa si apre dall’interno lasciando inginocchiare di fronte all’Evangeliario aperto sulle parole “Ego sum Hostium”i Canonici il popolo le autorità.Il rito si conclude con la messa a S. Agostino alla fine della quale la lampada viene portata nella chiesa di S. Reparata dove sarà accesa per otto giorni segno del calore del perdono attraverso il sacramento della Riconciliazione. Il 22 agosto, una Messa Solenne in onore di Maria Regina conclude il tempo di grazia. in processione ci si avvia alla Porta Santa che viene chiusa al canto della Salve Regina.
Se Dio vorrà, il prossimo anno avremo la stessa gioia, lo stesso pellegrinaggio, il cuore, si spera, cambiato.