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Si trova sul filo del fianco sinistro, rivestito di conci in pietra d’Istria; è alto 54,50 metri ed ha una scala interna di 147 gradini. Pregevole esempio di architettura romanica, è a pianta quadrata, poggiante su di un solido basamento di età romana. Iniziata la costruzione nel 1252 venne completata nel 1305 fino alla torre con le celle delle quattro campane. La parte terminale venne conclusa nel 1502 dal famoso architetto lombardo, Antonio da Lodi, che costruì simili cuspidi in molti campanili delle terre adriatiche. Formelle di ceramica sono inserite ad ornare il coronamento; provenivano dalle primitive fabbriche di Castelli. Particolare notevole, dal punto di vista architettonico-strutturale, risulta all’interno la disposizione delle rampe: le prime due sono perfettamente inserite nello spessore della struttura muraria, cosicché l’ascesa avviene in una sorta di galleria, scavata nei muri perimetrali; le altre rampe, invece, sono aggettanti all’interno, rette da volticine a botte inclinate.
Chi salga sul Campanile in una splendida mattinata, potrà godere di un’ottima visuale panoramica, oltre a toccare i severi bronzi, del peso di varie tonnellate. Le quattro campane, secondo la tradizione locale, vengono chiamate: la “Borea” orientata a nord, la “Mare” ad est, la “Sole” a sud ed il “Campanone” ad ovest. Da qui il visitatore potrà ammirare la città sottostante con le varie torri, in lontananza il Gran Sasso d’Italia e più da vicino il mare con la riviera adriatica. Con un buon binocolo da marina e a ciel sereno spiccano anche le cime delle Alpi dinariche nel territorio jugoslavo.


Bibliografia:
Trubiani, B., Atri Città d’arte, Edizioni Menabò – D’Abruzzo
Trubiani, B., La Basilica-Cattedrale di Atri, Arti Grafiche T. Pappagallo & F. lli -Roma